Ero appena arrivato a casa della mia ragazza...l'orologio segnava le 19.30...immaginavo che Valerio avesse preso Gali per portarlo a fare una passeggiata, visto l'orario, ed infatti era così. Ero tranquillo, anzi non vedevo l'ora che tornasse così potevo dargli l'osso che gli avevo comprato 10 minuti prima. Poi arriva la telefonata..."Galileo ha preso una botta da una macchina, sembra non si sia fatto male, si è subito rialzato però è scappato come un fulmine, impaurito com'era, dentro la pineta, l'ho perso di vista e adesso non so più dov'è..." In pochi minuti, camminando a passo svelto, ma senza neanche accorgemene arriviamo in pineta, sul posto dove si trovava già Valerio, insieme ad un signore con i suoi due cani, amici di Gali. Siamo stati quasi 3 ore a camminare in lungo e in largo per quella maledetta pineta, mi sono sgolato a forza di urlare il tuo nome, amico mio, a forza di dirti "Gali, vieni, ti prego, vieni!". Anche mio padre si è subito fiondato appena ha saputo e si è unito a me nella ricerca, prima a piedi, poi in macchina per tutti i vicoli del circondario, ma niente...chissà dove sei finito. Chissà cosa stai pensando adesso...penserai forse che ti abbiamo abbandonato...che non ti vogliamo più bene...che non ti pensiamo più...e invece...
Stupidamente, Galileo, ti parlo come se potessi leggere queste mie parole, perchè spero che tu riesca a trovare la strada di casa...anche se adesso non sai dove sei, trova la forza di ascoltare il mio richiamo! Torna, ti prego, TORNA!!! Siamo tutti rimasti a guardare il cancello aperto del tuo recinto, la ciotola piena che ti aspetta, spero tanto che qualcuno ti trovi e ti riporti da noi...nel frattempo, amico mio, non avere paura. Lo so che la notte è lunga da passare da solo, ma stai certo che domani tornerà il sole, e io continuerò a cercarti. Ti voglio bene!
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